33 anni di Vita Spericolata

 3 Febbraio 1983 sul palco di Sanremo un Vasco barcollante canta per la prima volta "Vita Spericolata".
Va via prima che il brano finisca lasciando cadere il microfono senza raccoglierlo.
Il testo di quel brano (che per la cronaca arrivo penultimo nell'edizione sanremese dominata da Tiziana Rivale e Pupo) rappresenta il manifesto di una generazione che si riconoscerà sempre più nel "Komandante".
 Quel motivo lanciato a tutta velocità nell'esistenza di milioni di giovani, ne permeerà l'approccio alla musica, che da quel giorno in Italia non sarà più la stessa.
L'enciclopedia Treccani definisce il Blasco nazionale:"Tra i più rappresentativi artisti della musica italiana, ha saputo creare un originale modello di rock influenzato anche dalla canzone d’autore, entrando nell’immaginario collettivo del nostro Paese”.
  Il trattare argomenti fino ad allora tabù nella nostra musica, come gli stupefacenti ed primi approcci sessuali degli adolescenti, lo rende sempre più il simbolo dei sogni e  delle inquietudini giovanili, che faranno di Vasco il simbolo della libertà di sognare sempre e dovunque scegliendo nel nostro mondo di "sliding doors", se  bere del whisky come le star o rincorrere i propri guai.

 Vladimiro (Aspettami Vasco)

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